Ciao Massimo! da tutto il Master CESMA
Non avrei mai immaginato di dover scrivere queste parole.
Ci ha lasciato all'improvviso un caro collega, un magnifico docente, un grande amico: Massimo Regoli.
Ci ha lasciato troppo, troppo velocemente. Ma la velocità era il tratto che ai miei occhi più lo distingueva; la rapidità del suo pensiero quando doveva risolvere qualche problema algoritmico, la velocità delle sue spiegazioni, la velocità nel trovare nessi e passaggi da un argomento a un altro, da un punto di vista a un altro. Una velocità impiegata per percorrere lunghi ragionamenti che portavano molto lontano, la velocità che poi ha messo nelle sue gambe per percorrere lunghe maratone. Questa rapidità mi colpiva sempre. E poi, non da meno, la sua modestia. Ero cresciuto con l’idea che lo “scienziato” dovesse portare con sé una intrinseca modestia. In realtà questa modestia non l’ho quasi mai trovata, tranne che in poche persone, e tra queste, quella di Massimo. Questa sua modestia era connessa direttamente alla sua grande generosità offerta a chiunque gli chiedesse un consiglio o un parere. Questa magnifica combinazione di elementi umani lo rendeva unico, ai miei occhi, a quelli di tanti colleghi, ma soprattutto alle migliaia di studenti che hanno avuto la fortuna e l’onore di incontrarlo. Massimo è stato un docente del Master CESMA fin dalla prima edizione, una colonna portante che ha contribuito attivamente a farlo crescere con successo. Lui aveva il compito più ingrato, quello di insegnare programmazione a studenti che arrivavano quasi tutti da Facoltà dove non era previsto alcun insegnamento di informatica. Eppure, in poche settimane, riusciva a trasformarli e condurli diritti verso la strada della programmazione. Ancora oggi molti dei suoi studenti, ormai professionisti senior di grandi imprese, mi dicono che quei sui suggerimenti, quell’imprinting iniziale, sono stati decisivi.
Eppure tanta bellezza e tanta generosità hanno incontrato, in un brevissimo lasso di tempo, un esito così drammatico, preceduto anche dalla perdita di sua moglie.
Ci lascia tutti più soli, increduli, senza parole, con tante lacrime.
Mi lascio trasportare da questa immagine: un enorme folla di ragazze, ragazzi, amici, colleghi, ricurvi come un enorme arco che abbraccia le sue tre meravigliose figlie.
Ciao Massimo!